Le teorie costruite intorno alle nozioni di shareholder value (nel diritto societario) e di consumer welfare (nel diritto antitrust) hanno comuni radici teoriche. Entrambe si appoggiano sulla teoria dei prezzi applicata al diritto e sull’apparato concettuale generale elaborato dalla analisi economica del diritto. Entrambe si configurano come neoliberali in vari sensi: promuovono la ...
di Francesco Denozza, Professore emerito di diritto commerciale, Università degli Studi di Milano
Il saggio ripercorre l’evoluzione della disciplina dell’informazione non finanziaria, evidenziando il passaggio alla informativa di sostenibilità. In particolare, si sottolinea che l’evoluzione normativa in materia sembra orientarsi verso un passaggio qualitativo in ordine ai doveri degli amministratori in tema di sostenibilità di impresa, che ai doveri informativi ...
di Matteo Rescigno, Professore ordinario di diritto commerciale, Università degli Studi di Milano
Quale è la ratio della stagione di innovazione normativa a livello europeo sui temi della sustainable corporate governance? Al di là della superficiale osservazione del passaggio da un approccio di soft law and uno in cui le norme imperative hanno qualche importanza, sosteniamo che si tratta dello sviluppo, con nuovi strumenti, di un contenuto normativo comune riconducibile al ...
di Lorenzo Sacconi, Professore ordinario di politica economica, Università degli Studi di Milano
La prima parte dell’intervento verte sui rapporti tra trasparenza societaria ESG e massimizzazione del valore per gli azionisti; e sui rapporti tra trasparenza (e informazione) finanziaria e non finanziaria. La seconda parte si concentra sulle funzioni e sugli effetti dell’informazione non finanziaria e sul novero dei suoi destinatari, alla luce dell’evoluzione del diritto ...
di Anna Genovese, Professoressa ordinaria di diritto commerciale, Università degli Studi di Verona – Serenella Rossi, Professoressa ordinaria di diritto commerciale, Università degli Studi dell'Insubria
Queste poche righe ricordano che ogni teoria riflette problemi e idee del tempo in cui è stata concepita, e per questo ogni teoria prima o poi perde il proprio valore euristico. Il che è vero anche per le due teorie oggetto di questo convegno: le teorie dello shareholder value e del consumer welfare.
di Vincenzo Di Cataldo, Professore ordinario di diritto commerciale, Università degli Studi di Catania
Se le restrizioni verticali hanno tradizionalmente rappresentato il principale terreno di scontro con il more economic approach, le price parity clause (PPC) hanno il duplice pregio di essere tanto diffuse in ambito digitale quanto controverse dal punto di vista antitrust. La cornice regolamentare europea si presenta al riguardo particolarmente frastagliata. Mentre, ai sensi del diritto europeo ...
di Giuseppe Colangelo, Professore associato di diritto dell’economia, Università degli Studi della Basilicata
Over the last decades, a neoliberal approach to antitrust has stressed maximization of consumer surplus as the appropriate goal of antitrust, assuming the welfare of consumers as a measure of the efficiency of a market equilibrium. The “more economic approach” heralded by the so-called post-Chicago synthesis has induced a twist of the previous view of both antitrust structuralism and ...
di Michele Grillo, Professore ordinario di economia politica, Università Cattolica di Milano
Il presente scritto si propone di indagare se i più recenti atti e documenti della Commissione europea in materia di antitrust forniscano elementi in favore di un (parziale) superamento, o di una rivisitazione, dell’approccio tradizionale che vede nel benessere dei consumatori (c.d. consumer welfare) la primaria finalità del diritto antitrust dell’Unione europea. A ...
di Alessandra Zanardo, Professoressa associata di diritto commerciale, Università Ca' Foscari Venezia
Le politiche di remunerazione degli amministratori delle società quotate sono oggetto di una specifica regolazione solo da tempi relativamente recenti. La rilevanza che ora si attribuisce alla remunerazione discende dall’acquisita consapevolezza in merito agli effetti delle politiche di remunerazione sui processi decisionali degli amministratori. Con riferimento alla parabola ...
di Ilaria Capelli, Professoressa associata di diritto commerciale, Università degli Studi dell'Insubria
Si discute da tempo sulla effettiva possibilità che gli obiettivi di sostenibilità in ambito di fattori ESG rimettano in discussione lo scopo-fine lucrativo delle società, e in particolare delle grandi società di capitali, e autorizzino a fare spazio ad interessi altri.
Si ritiene, in proposito, che per orientare gli emittenti verso una transizione sostenibile ...
di Monica Cossu, Professoressa ordinaria di diritto commerciale, Università di Sassari
Nel contesto del dibattito internazionale sul corporate purpose, l’articolo identifica il potere economico delle grandi società per azioni come il principale fattore che sollecita a superare il paradigma dello shareholder value. In questa prospettiva, l’articolo discute le strategie normative adottate dalla recente legislazione europea in tema di capitalismo sostenibile, con ...
di Andrea Perrone, Professore ordinario di diritto commerciale, Università Cattolica del Sacro Cuore – Danilo Semeghini, Professore associato di diritto commerciale, Università degli Studi di Milano-Bicocca
Il problema di diritto costituzionale posto dall’assegnazione ai fondi di obiettivi ESG, costituito dall’attribuzione di scelte politiche a soggetti privi di legittimazione democratica, non è risolto dal pass through voting, dato che l’incidenza delle indicazioni dei clienti ai gestori del fondo dipende dall’entità dell’investimento e quindi non ...
di Roberto Sacchi, Professore ordinario fuori ruolo di diritto commerciale, Università degli Studi di Milano
Il tema della partecipazione nelle imprese da parte di fondi passivi amministrati da un ridotto gruppo di gestori di dimensione mondiale solleva interessantissime questioni che si pongono all’incrocio di tematiche apparentemente tanto diverse come la regolazione pubblica, la negoziazione coasiana, il governo societario, la gestione dei fondi di investimento, la concorrenza tra le imprese ...
di Paolo Giudici, Professore ordinario di diritto commerciale
Fino a che punto è plausibile e legittimo porre gli investitori istituzionali al servizio della tutela dell’ambiente o del raggiungimento di obiettivi umanitari?
Nell’affrontare questo interrogativo, l’articolo esplora le implicazioni pratiche e giuridiche della scelta di adottare un nuovo paradigma in forza del quale gli investitori istituzionali siano tenuti a ...
di Marco Maugeri, Professore ordinario di diritto commerciale, Università Europea di Roma
The sole purpose of the paper is to provide a description of the consumer welfare (“CW”) standard and its evolution in the context of competition law.
I begin with the definition of CW and by pointing out how the now evident issues of the Chicago school approach have relatively little to do with a (correct) application of this parameter. The document moves then to recall the ...
di Cristoforo Osti, Professore ordinario di diritto commerciale, Università del Salento
Stiamo assistendo a una rinnovata attenzione per i rapporti tra antitrust e potere, per gli aspetti strutturali del processo competitivo e, di conseguenza, per la valutazione delle concentrazioni.
Non si danno più per scontate alcune letture “a-problematiche” delle acquisizioni verticali e conglomerali. Piuttosto sembra emergere sempre più la necessità di nuove ...
di Andrea Pezzoli, Vice Segretario Generale, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
Il presente contributo intende proporre una riflessione critica in merito al c.d. consumer welfare standard nell’ambito del diritto antitrust, illuminandone i tratti caratteristici e cercando di comprendere, di fronte alle sfide ambientale e digitale, se e quale ruolo sia ancora possibile immaginare per un simile parametro e per la disciplina della concorrenza in generale.
di Mario Siragusa, Professore presso il College of Europe di Bruges
Lo scritto si occupa delle problematiche suscitate dalla novella dell’art. 100-ter T.U.F. disposta dal d.lgs. n. 30/2023 di attuazione del regolamento (UE) 2020/1503 (regolamento ECSP). In particolare l’attenzione è focalizzata sull’estensione a tutte le s.r.l. della disposizione secondo la quale le quote di partecipazione possono costituire oggetto di offerta al pubblico ...
di Francesco Brizzi, Professore associato, Università degli Studi di Napoli Federico II
Il contributo esamina la disciplina delle modifiche unilaterali dei contratti bancari, alla luce della prassi degli intermediari, recentemente emersa nell’attività dell’ABF, di variare condizioni economiche inizialmente valorizzate a zero, attraverso il procedimento di cui all’art. 118 del testo unico bancario.
Muovendo dalla ricostruzione della ratio ...
di Giuseppe Galluccio, Assegnista di ricerca in diritto commerciale, Università degli Studi di Catania
Il lavoro affronta il tema della posizione dei soci, sul versante dei loro diritti c.d. di voice, nella fase di accesso a uno strumento di regolazione della crisi e dell’insolvenza volto al risanamento dell’impresa. In specie, lo scritto dopo aver posto a confronto la disciplina di riferimento, racchiusa nell’art. 120-bis c.c.i.i., con le previsioni della direttiva (UE) ...
di Filippo Viola, Dottore di ricerca in diritto commerciale, Università degli Studi di Milano
The article examines the rules about shareholder protection in cross-border extraordinary operations under Directive 2019/2121, which introduces a new harmonized legal framework about this topic. In particular, it focuses on the shareholders' exit right and on the right to dispute the exchange ratio. The work also addresses how the rules of the Directive have been implemented in the Italian, as ...
di Lorenzo Benedetti, Ricercatore di diritto commerciale, Università degli Studi di Pisa